sabato 18 ottobre 2008

SCRUBS

Oggi è finita la mia prima settimana in chirurgia addominale con la blasonata carica di studente del quarto anno.
E' come essere in un musical, senza colonna sonora. La routine sembra un balletto. I primi ad entrare in gioco, come a teatro, sono i tecnici, gli operai addetti alla scenografia o alle luci, nel nostro caso gli infermieri, che dalle 7 cominciano a girare per le stanze del reparto. Lavano i pazienti e le camere, fanno prelievi, controllano temperatura, pressione, saturazione. Fanno il loro giro, preparano la strada agli attori.
Alle 8 in punto comincia il balletto introduttivo.
Entrano in scena tutti attori principali, secondari, figuranti e comparse. E cominciano a girare vorticosamente, in fila indiana entrano in ordine di importanza nella stanza, si fermano un poco, parlano del malato, lui è quasi una non-presenza, c'è ma è come se non ci fosse, a volte non c'è nemmeno e va bene uguale. Intanto 20-25 persone tra chirurghi, specializzandi quasi specializzati, specializzandi appena laureati, studenti interni ed esteni affollano per qualche attimo una piccola stanza surriscaldata. I cambi di scena si susseguono rapidissimi. Entri, pausa (letto n°1), un passo indietro, pausa (letto n°2), piroetta su se stessi e si aspetta il turno per uscire di scena, l'ordine è lo stesso dell'entrata, neanche i ballerini del Bolshoi di Mosca sono così coordinati. Tutto finisce in mezz'ora.
A questo punto il lungo intermezzo. L'attività di reparto. Il secondo giro, di solito con i soli specializzandi. Alcuni sebbene alle prime armi, sono già personaggi con del potenziale, interpreti secondari ma destinati a uno spin-off tutto loro. C'è la capetta in seconda, brava e un po' ingobbita, nonostante la giovane età. Alcuni sono personaggi curiosi, come il siculo dalla testa piatta che non ha ancora deciso se gli rompi i coglioni o susciti in lui un senso di pietà che lo induce, raramente a dirti qualcosa o a farti fare qualcosa e comunque non è per nulla disturbato da questa dissonanza, che non c'è, perché sa benissimo che gli stai rompendo i coglioni. Quegli strani elementi che apparentemente girano senza far nulla. Quelli che si ricordano ancora bene l'esperienza traumatica che stai vivendo, ti tempestano di informazioni e la rendono ancora più traumatica.
I quattro leading actors si vedono poco, tenendosi pronti per il gran finale, c'è quello coi capelli bindo-grigio, gli occhi azzurri e la faccia da stronzo. Quello con gli occhi scuri,i capelli neri, abbronzato e con la faccia da stronzo. Il Cesaroni (perché assomiglia ad Antonello Fassari), rossiccio e con la faccia da stronzo, che ha regalato un duetto scurrile e violento, un esercizio di stile del regista, che ha evidentemente omaggiato Tarantino, con Shiga (o Shighella), il giappa, che nonostante gli evidenti problemi con l'italiano è tra i più propensi a comunicare. E poi c'è il tuo responsabile, un tipo simpatico con la faccia da pesce sorridente, che ogni tanto compare, in stile magica visione o deus ex machina.

E tu intanto sei lì che osservi, timidamente cerchi di capire se c'è qualcosa che puoi fare. Ti stufi. Osservi tutto il circo che intorno a te si muove, immaginandoti un giorno nell'ingranaggio. Ti domandi perché quella tua compagna di corso è già nell'ingranaggio e ti poi ti ricordi che è perché l'anno scorso le hai firmato le presenze alle lezioni con obbligo di frequenza, mentre lei in questo ingranaggio ci entrava.

Cominci a vedere gli altri studenti. Chi spaesato, chi annoiato, chi ha già deciso che nella vita farà tutt'altro, chi entusiasta racconta ogni sua prodezza (togliere qualche punto, medicare qualche ferita), chi si da da fare, chi arriva ore prima, chi è in cronico ritardo.

In tutta questa confusione, quasi ti dimentichi che ci sono anche i pazienti, ma poi un signore particolarmente sofferente o una moglie triste e gentile, ti ricordano in un lampo che tu sei un figurante, loro sono il centro del canovaccio, spesso non hanno tante battute, ma senza di loro non ci sarebbe la storia.

Ti accorgi che questo non è E.R., è Scrubs!

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