giovedì 30 ottobre 2008

UNO SCONTRO TRA TITANI...

Caterina Guzzanti simula un'esilarante intervista doppia Gelmini-Palin alla trasmissione "Parla con me" di Serena Dandini.

MANIFESTAZIONE

Oggi ha Milano c'è stat una grande manifestazione cui hano partecipato tutte le università pubbliche, Statale, Bicocca, Politecnico (sia Leonardo, sia Bovisa). Non so quanti eravamo, non ho ancora comiciato a leggere la guerra delle cifre sui giornali, però eravamo tanti e la gente ai bordi della strada applaudiva al nostro passaggio.

Alcuni degli slogan più carini, scritti sugli striscioni:
* I matematici contano
* Questra riforma è più irrazionale di √2
* 133 = ∑cazzate
* Resistenza fisica (Bicocca); I fisici fanno resistenza (Statale)
* Agraria inalberata
* I biochimici sono in fermento
* Balle volant, cazzate manent

E da lunedì lezioni in piazza.
Bello vedere che le parti in ausa questa volta sono tutte d'accordo, gli studenti protestano in tanti, anzi tantissimi, i professori gli appoggiano, alcuni addirittura spostano lelezioni, i rettori scrivono lettere di sostegno e indicono sciopere, le mamme portano i bimbi in piazza.
Un po' più triste che questo governo fa stoicamente orecchie da mercante, imponga ai suoi di non farsi vedere per non incitare ulteriori manifestazioni.

Io da studente di un'università privata sono comunque andata a manifestare per tre motivi:
1. io studierò anche in una privata, ma la maggior parte delle persone (che conosco e in generale) frequentano università pubbliche e lo stato dovrebbe innanzittutto salvaguardare il maggior numero possibile di cittadini, quindi se fosse chiamato a scegliere tra università pubbliche e università private avrebbe il dovere morale di supportare le prime;

2.un'organizzazione privata dell'istruzione (così come un'organizzazione privata della sanità) è tale da negare il diritto allo studio, il criterio fondamentale per la distribuzione di quello che diventerebbe un servizio come tutti gli altri sarebbe la capacità di pagare dell'utenza. Oltrettutto l'introduzione di correzioni a questo sistema, quale ad esempio un sistema efficienti di borse di studio che permetta ai meritevoli di frequentare le università più prestigiose, determinerebbe una spesa (se fatta come si deve) molto maggiore a quella attuale. Le rette delle università private si aggirano intorno ai 10 000€ all'anno...

3.sarò pessimista, ma ritengo estremamente improbabile che le università non collegate in modo abbastanza diretto al mondo della lavoro riescano ad attirare donazioni tali da mantenere i bilanci in pari senza aumentare le rette in modo spropositato. Chi darà soldi a facoltà di ricerca pura, come matematica, fisica o chimica, in un paese in cui nessuno si scandalizza degli annuali tagli alla ricerca? Chi finanzierà le facoltà umanistiche, storia filosofia o lettere? Il nostro governo, come al solito, pare vedere la cultura come una velleità, poco consona ai veri uomini d'azione (cm amano definirsi), la prima cosa sacrificabile.

Insomma pur non essendo toccata direttamente dalla riforma, nel senso che nella mia università le cose non cambieranno, questa riforma è indice di una direzione di governo del paese che non condivito e che reputo sostanzialmente dannosa.
Per cui, manifestazione!

martedì 28 ottobre 2008

PROSPERINI
E I VECCHIETTI


Solo due parole veloci, veloci prima di andare a nanna.
La giornata è cominciata bene, in reparto ho cominciato a sentirmi un po' meno imbarazzata e es non propriamente utile, almeno in grado di gestire quasi autonomamente le mansioni di bassa manovalanza, cm togliere i punti o fare le medicazioni. Certo il primo giro continua ad essere inquietante, anzi ora + ke mai grazie all'arrivo del Professorone, il primario dal nome altisonante e i capelli canuti in stile elettroshock, che con una live balbuzia brutalizza lo specializzando di turno. Certo continuano i tempi morti, la pausa-colazione che dura dalle 9 alle 10-10.30 a seconda dello specializzando responsabile per il secondo giro. Però va magli, ormai non siamo più totalmente annichiliti tra di noi e prendiamo l'estenuante pausa cm un momento di cazzeggio, una lunghissima ricreazione in cui ci possiamo rifocillare con un gustoso caffè della macchinetta (probabilmente ottenuto dal limone, vista l'acidità), fare due chiacchere e dopoddicché "divertirci a misurarci tra noi pressione, saturazione e glicemia".

Ma non è qusto a essere degno di nota, la parte clou della giornata si è concentrata nela serata in cui ho accompagnato il mio papà a un evento mondano sponsorizzato BMW. Un po 'una delusione. L'ospite d'onore, Francis Ford Coppola ha fatto un discorso abbastanza sterile in cui ha sottolineato la duplice componente di ogni attività produttiva: l'aspetto pratico e la creatività. Il discorso partiva dalla sua esperienza personale, dal fatto che l'aspetto pratico ha dominato la sua carriera cinematografica e che per reazione nella sua attività imprenditoriale come produttore di vino cerca di dare più spazio possibile ai creativi.
Ma nenche questo è il motivo per cui voglio scrivere di qst giornata. Il motivo è un altro, un uomo, con un nome e un cognome, PierGianni Prosperini -la forza del nord. Folcloristico "assessore a tutto" (in un momento della serata così è stato chiamato) fascista. Accompagnato da una triste e silenziosa bionda ucraina, volgare e ignorante, sborone, seppur dotato di una certa ironia. Sembra la caricatura del politico provinciale di destra, invece è da più di vent'anni che è eletto, che ci governa e che noi lo manteniamo. E' stato agghiacciante, nn sto esagerando. Tra un sorriso di circostanza e una risata un po' più sincera, il sangue nelle vene raggelava ogni volta che realizzavo che questo qui partecipa al governo della regione...
Ancora peggio, chi lo circondava (con rare eccezioni) sembrava ancore peggio, personaggi di un viscidume e di una falsità da film di Virzì.

E' tardi, andiamo a nanna, che tra 7 oree mezza sarò di nuovo tra i miei vecchini moribondi, che non sembrano neanche più degli strani alieni, cominciano a diventare delle persone, persone che stanno affrontando una malattia terribile, la cui cura è quasi peggio, persone che il più delle volte nn si lamentano, persone che in generale sto cominciando a rispettare e ammirare qnt i medici, cui vorrei assomigliare da grande.

domenica 26 ottobre 2008

L'infedele (20.10.08)-Integrazione e classi ponte

Si commenta da solo...
Formula uno contro tutti.
Da un lato insegnanti e genitori, che portano testimonianze molto interessanti, su come sono realmente le cose e di cosa ci sarebbe bisogno per affrontare al meglio il discorso dell'integrazione a scuola, dall'altro Cota che ripete per tutta la puntata la stessa frase!

Per vedere il resto della tasmissione cliccate qui.

sabato 25 ottobre 2008

TUTTE LE LEGGI SULLA SCUOLA

In queste ultime settimane il mondo della scuola è in subbuglio. Manifestazioni ed occupazioni arrivano con cadenza annuale nei licei italiani, a volte per la guerra (quando ne scoppia una) più spesso per la finanziaria, o meglio per la riforma della scuola (che curiosamente si ripropone ad ogni legislatura con una costanza paragonabile alle okkupazioni dei diciottenni..).
La scuola è sempre un tema caldo, i motivi sono vari e vanno dal fatto che agli studenti piace protestare (e quindi un motivo tendenzialmente lo trovano sempre), fino alla capacità dei governi di destra e di sinistra di esprimere il peggio di sé su questo argomento, con continui aggiornamenti che dimostrano il triste detto Al peggio non c'é mai fine.
Ma questa volta c'è qualcosa di diverso. Questa volta protestano tutti, gli studenti, certo, ma anche i professori, le maestre e i genitori, insomma, pare che l'intero mondo della scuola dia un giudizio negativo ai provvedimenti del governo Berlusconi.

Guardiamo quindi questi provvedimenti.

FINANZIARIA 2009
gli interventi che riguardano il ministero dell'istruzione, università e ricerca

Da questa legislatura la manovra economica avrà valenza trinnale, i progetti verrano quindi attuati nell'arco di tempo 2009-11. Sono previsti tagli ai ministeri per un totale di 15,6 miliardi di euro (di cui 8,4 nel2009). La ripartizione sarà:
Ministero Tesoro: 3 miliardi nel 2009 + 5,89 miliardi nel 2011.
Ministero dello Sviluppo economico: 2,25 miliardi + 4,31 nel 2011
Ministero delle Infrastrutture: 519 milioni + 770 milioni nel 2011
Ministero della Difesa: 503 milioni + 834 milioni nel 2011
Ministero dell'Istruzione: 447 milioni + 790 milioni nel 2011
Ministero dell'Interno: 413 milioni il prossimo anno + 798 nel 2011.

Gli articoli espressamente diretti al MIUR sono tre:
  • ARTICOLO 15 - Costo dei libri scolastici - il contenimento dei costi per le famiglie saà ottenuto in due modi, imponendo il blocco delle riedizioni per cinque anni e favorendo l'adozione di libri disponibili sia in versione cartacea, sia on-line. Il ministero stabilirà caratteristiche tecniche (es.: peso); tecnologiche (e-book) e il prezzo di testi, il contenuto deve seguire le indicazioni dei piani di studio. Per l'università queste norme valgono solo come principi ispiratori.
  • ARTICOLO 16 - Facoltà di trasformazione in Fondazioni - questo è l'articolo più complesso (per cui se volete informazioni dettagliate cliccateci sopra e leggetelo). In sintesti l'articolo stabilisce che "le Università pubbliche possono deliberare la propria trasformazione in fondazioni di diritto privato (comma1)" diventando in tal modo fondzioni universitarie, che si identificano come "enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione" per i qualli "non è ammessa in ogni caso la distribuzione di utili (comma4)". Il finanziamento sarà in parte pubblico, in parte sostenuto da donazioni private (comma5 e 9) e "in caso di gravi violazioni di legge afferenti alla corretta gestione della fondazione [...], il ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca nomina un Commissario straordinario, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica (comma 12)"
  • ARTICOLO 17 - Progetti di ricerca di eccellenza - trasferimeno delle risorse pubbliche destinate alla Fondazione Iri (chiusa il 1° luglio 2008) alla Fondazione Istituto italiano di tecnologia, con il fine di realizzare "programmi per la ricerca applicata finalizzati alla realizzazione, sul territorio nazionale, di progetti in settori tecnologici altamente strategici". Fa eccezione il patrimonio storico e documentale, che sarà attribuito "a una società totalitariamente controllata dallo Stato che ne curerà la conservazione".

DECRETO-LEGGE: Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. (28/08/08)

Art.1 -Cittadinanza e costituzione - praticamente rende obbligatori corsi d'aggiornamento su questo tema per tutti gli insgnanti del primo e secondo ciclo. Non sono stanziate per l'attuazione risorse straordinarie (né economiche, né umane).

Art. 2. Valutazione del comportamento degli studenti - il comportamento (inteso in senso lato) sarà oggetto di giudizio in sede di scrutinio. Il voto, espresso in decimi, farà media e se insufficiente determinerà la bocciatura dello studente.

Art.3 - Valutazione del rendimento scolastico degli studenti - reintrodotto il voto in decimi per entrambi i cicli. Non si è ammessi se non si raggiunge la sufficienza in tutte le discipline (o gruppi disciplinari).

Art.4 - Insegnante unico nella scuola primaria - le classi della scuola primaria saranno affidate ad un unico maestro con orario pari a 24h settimanali (le ore aggiuntive necessarie per far fronte a orari prolungati saranno retribuite come straordinari).

Art.5 - Adozione libri di testo - l'adozione dei liri deve tendenzialmentte essere quinquennale e privilegiare i testi a cui l'editore si è impegnato a non apportare modifiche in suddetto periodo.

Art.6 - Valore abilitante della laurea in scienze della formazione primaria - la laurea ha valore di Esame di stato per l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole d'infanzia e nella scuola primaria (asilo ed elemenari).

Art.7 - sostituzione dell'articolo 2, comma 433, della legge 24 dicembre 2007, n.244 - è ora possibile accedere alle scuole di specializzazione mediche anche prima di aver sostenuto l'esame di stato, a patto che questo sia superato entro la data di inizio delle attività didattiche.

Art.8 - Norme finali - l'attuazione non comporterà spese aggiuntive per lo stato (anzi farà risparmiare un bel po' di soldi, aggiungo io...)


Le classi-ponte: la mozione del capogruppo alla camera della Lega Nord Roberto Cota

Siccome il testo della mozione è in gran parte costituito dalle premesse, ma la parte propositiva è breve e relativamente chiare, vi ripropongo il testo integrale dell'ultima parte (come sempre per leggere tutto basta cliccare sul titolo):
  • a rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, autorizzando il loro ingresso previo superamento di test e specifiche prove di valutazione;
  • a istituire classi ponte, che consentano agli studenti stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti;
  • a non consentire in ogni caso ingressi nelle classi ordinarie oltre il 31 dicembre di ciascun anno, al fine di un razionale ed agevole inserimento degli studenti stranieri nelle nostre scuole e a prevedere, altresì, una distribuzione degli stessi proporzionata al numero complessivo degli alunni per classe, per favorirne la piena integrazione e scongiurare il rischio della formazione di classi di soli alunni stranieri;
  • a favorire, all'interno delle predette classi ponte, l'attuazione di percorsi monodisciplinari e interdisciplinari, attraverso l'elaborazione di un curricolo formativo essenziale, che tenga conto di progetti interculturali, nonché dell'educazione alla legalità e alla cittadinanza:
    • a) comprensione dei diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge del paese accogliente);
    • b) sostegno alla vita democratica;
    • c) interdipendenza mondiale;
    • d) rispetto di tradizioni territoriali e regionali del Paese accogliente, senza etnocentrismi;
    • e) rispetto per la diversità morale e cultura religiosa del paese accogliente;
  • a prevedere l'eventuale maggiore fabbisogno di personale docente da assegnare a tali classi, inserendolo nel prossimo programma triennale delle assunzioni di personale docente disciplinato dal decreto-legge n. 97 del 2004, convertito con modificazioni, dalla legge n. 143 del 2004, alla cui copertura finanziaria si provvede mediante finanziamenti da iscrivere annualmente nella legge finanziaria.

Per i miei commenti sarete costretti ad aspettare il prossimo post, ma un'idea ve la potete fare leggendo alcuni post vecchi taggati Scuola o Gelmini o cercando su YouTube la puntata dell'Infedele (la7 - lunedì 20 ottobre 2008) in cui Cota affronta genitori e insegnanti, secondo la formula dell'uno contro tutti.

sabato 18 ottobre 2008

TRA PIANTI E RISA

I commenti dei comici sull'ultima settimana. A volte viene da pensare, per fortuna he ci sono loro...

Maurizio Crozza
Alla ricerca degli economisti

Ballarò - 14.10.08


Come l'anno scorso, Crozza fa il cappello introduttivo a Ballarò.
Nel mirino, la crisi dei mercati finanziari, Bush e Berlusconi, l'invecchiamento della popolazione in Liguria (e in Italia), Fassino e la sinistra, Gasparri e AN.

Alcune citazioni...

Come non si trova un ateo al capezzale di un morto, così non si trova un fautore del mercato nel mezzo di una crisi finanziaria.

In Liguria ci stiamo lasciando morire piano piano, come la Sinistra Arcobaleno. ... a Genova siamo così vecchi, che nelle discoteche invece dell'extasi spacciano la pera cotta, ci sono le cubiste che ballano vestite da capo sala, c'hanno un catetere qui, appena uno sta male, tum, te lo mettono.

Senta Fassino da oggi in Italia c'è YUODEM, non è una malattia, neppure un dentifricio, è la nuova televisione del partito democratico. La nuova televisione del partito democratico. Fassino avete capito male, era opposizione, non televisione. Fare opposizione, non fare televisione.

Bravo La Russa, mi è piaciuto, quando ha detto che i cori a Sofia sono stati una vergogna, è vero, ai vostri tempi Gasparri, quando li cantavate voi, eravate molto più intonati.


Antonio Albanese
Il "Ministro della PAURA" col "sottosegretario all'angoscia"

Che tempo che fà - 18.10.08


Albanese è un comico surreale, un poeta dell'assurdo. Nel sabato di Fazio ci regala l'esilarente Ministro della Paura, con tanto di "r" moscia e maschera in stile Hannibal Lectar. Controparte dell'economista Pier Peter, che nel 2005 incuteva ottimismo dagli studi di Mai dire Lunedì.

Alcune citazioni...

Sì la solita domanda, la crisi dei mercati, l'oscillazione delle borse, quanto le devo dire che questo è un panico che non è vero, che non esiste. Perché? Perché il panico ha senso quando c'è l'incertezza, qui non c'è nessun tipo di incertezza, moriremo di fame!

E dove c'è il ministro alla paura c'è anche il sottosegretario all'angoscia, non è fantasico? Era una soubrette!

Devi stare attento agli Arabi, loro credono solo nel loro Dio e nel loro commercio. Ho pensato, come i Veneti, tanto vale aver paura dei Veneti che sono più a portata di mano.

Il vero problema non è il riscaldamento globale, ma il raffreddamento locale: gli spifferi, una tragedia sottovalutata.

Luciana Littizzetto
Marasma al governo

Che tempo che fà - 19.10.08


Geniale e spumeggiante, come smpre, Luciana Littizzetto chiude la settimana da Fazio a Che tempo che fa. Questa settimana: i divulgatori scientifici (ovvero come si possa essere totalmente avulsi dalla realtà), la cosa rossa (ultimo capitolo della saga l'horror e la politica italiana) e il preservativo spray (nella rubrica, come sprecare intelligenze e risorse economiche per invenzioni totalmente inutili).

Alcune citazioni (a dire il vero poche, ma sarebbero 16 min, da trascrivere integralmente)...

[I membri del governo] hanno lo stesso effetto del brodo di gallina, la colite!

Non dovete cambiare perché non siete cpai, dovete andare via!

E' arrivato il preservativo spray, ai presente l'Autan? Lo spruzzi sul pungilione!
SCRUBS

Oggi è finita la mia prima settimana in chirurgia addominale con la blasonata carica di studente del quarto anno.
E' come essere in un musical, senza colonna sonora. La routine sembra un balletto. I primi ad entrare in gioco, come a teatro, sono i tecnici, gli operai addetti alla scenografia o alle luci, nel nostro caso gli infermieri, che dalle 7 cominciano a girare per le stanze del reparto. Lavano i pazienti e le camere, fanno prelievi, controllano temperatura, pressione, saturazione. Fanno il loro giro, preparano la strada agli attori.
Alle 8 in punto comincia il balletto introduttivo.
Entrano in scena tutti attori principali, secondari, figuranti e comparse. E cominciano a girare vorticosamente, in fila indiana entrano in ordine di importanza nella stanza, si fermano un poco, parlano del malato, lui è quasi una non-presenza, c'è ma è come se non ci fosse, a volte non c'è nemmeno e va bene uguale. Intanto 20-25 persone tra chirurghi, specializzandi quasi specializzati, specializzandi appena laureati, studenti interni ed esteni affollano per qualche attimo una piccola stanza surriscaldata. I cambi di scena si susseguono rapidissimi. Entri, pausa (letto n°1), un passo indietro, pausa (letto n°2), piroetta su se stessi e si aspetta il turno per uscire di scena, l'ordine è lo stesso dell'entrata, neanche i ballerini del Bolshoi di Mosca sono così coordinati. Tutto finisce in mezz'ora.
A questo punto il lungo intermezzo. L'attività di reparto. Il secondo giro, di solito con i soli specializzandi. Alcuni sebbene alle prime armi, sono già personaggi con del potenziale, interpreti secondari ma destinati a uno spin-off tutto loro. C'è la capetta in seconda, brava e un po' ingobbita, nonostante la giovane età. Alcuni sono personaggi curiosi, come il siculo dalla testa piatta che non ha ancora deciso se gli rompi i coglioni o susciti in lui un senso di pietà che lo induce, raramente a dirti qualcosa o a farti fare qualcosa e comunque non è per nulla disturbato da questa dissonanza, che non c'è, perché sa benissimo che gli stai rompendo i coglioni. Quegli strani elementi che apparentemente girano senza far nulla. Quelli che si ricordano ancora bene l'esperienza traumatica che stai vivendo, ti tempestano di informazioni e la rendono ancora più traumatica.
I quattro leading actors si vedono poco, tenendosi pronti per il gran finale, c'è quello coi capelli bindo-grigio, gli occhi azzurri e la faccia da stronzo. Quello con gli occhi scuri,i capelli neri, abbronzato e con la faccia da stronzo. Il Cesaroni (perché assomiglia ad Antonello Fassari), rossiccio e con la faccia da stronzo, che ha regalato un duetto scurrile e violento, un esercizio di stile del regista, che ha evidentemente omaggiato Tarantino, con Shiga (o Shighella), il giappa, che nonostante gli evidenti problemi con l'italiano è tra i più propensi a comunicare. E poi c'è il tuo responsabile, un tipo simpatico con la faccia da pesce sorridente, che ogni tanto compare, in stile magica visione o deus ex machina.

E tu intanto sei lì che osservi, timidamente cerchi di capire se c'è qualcosa che puoi fare. Ti stufi. Osservi tutto il circo che intorno a te si muove, immaginandoti un giorno nell'ingranaggio. Ti domandi perché quella tua compagna di corso è già nell'ingranaggio e ti poi ti ricordi che è perché l'anno scorso le hai firmato le presenze alle lezioni con obbligo di frequenza, mentre lei in questo ingranaggio ci entrava.

Cominci a vedere gli altri studenti. Chi spaesato, chi annoiato, chi ha già deciso che nella vita farà tutt'altro, chi entusiasta racconta ogni sua prodezza (togliere qualche punto, medicare qualche ferita), chi si da da fare, chi arriva ore prima, chi è in cronico ritardo.

In tutta questa confusione, quasi ti dimentichi che ci sono anche i pazienti, ma poi un signore particolarmente sofferente o una moglie triste e gentile, ti ricordano in un lampo che tu sei un figurante, loro sono il centro del canovaccio, spesso non hanno tante battute, ma senza di loro non ci sarebbe la storia.

Ti accorgi che questo non è E.R., è Scrubs!

domenica 12 ottobre 2008

BROTHERS&SISTERS E' TORNATO! LA NUOVA STAGIONE, LA FAMIGLIA E HEGEL

Il 28 settembre la Abc ha trasmesso la prima puntata della 3a stagione di Brothers and Sisters. I Walker e la loro miscela esplosiva di segreti sono tornati! E io non vedevo l'ora.


Quello che mi a fatto innamorare di questo telefilm è il mix ben bilaciato tra serietà e frivolezza, tra una trama da soap (segreti, appunto, amori e affari) e la riflessione su temi importanti ed attuali, sostenuta attraverso il ritratto di una famiglia molto unita nelle sue diversità.
C'è poi tutto il corollario tipico dei telefilm americani, che ormai sono sempre più spesso prodotti di grande qualità e innovazione (molto più dei film), sia dal punto di vista tecnico che contenutistico. Personaggi ben caratterizzati, mai banali e molto diversi l'uno dall'altro, cast stellare (soprattutto quello femminile con Sally Field e Calista Flockhart in testa, ma anche Rachel Griffiths, da Six feet under, per cui ho una specie di adorazione), tematiche importanti, che spaziano dalle nuove forme familiari, all'infertilità, alla droga e alla guerra, tutto questo rende lo show godibile e stimolante insieme.

Durante il lancio pubblicitarioera stata posta una grande enfasi sul contenuto politico della serie, sulla contrapposizione tra repubblicani e democratici in seno alla famiglia. Tutto sommato questo è l'elemento più debole. Nella prima stagione ha avuto una certa importanza, trovando espressione nel combattuto rapporto tra la matriarca Nora, democratica, e la figlia Kitty, repubblicana, soprattutto in relazione alla decisione del figlio più piccolo, Justin, di arruolarsi e partire per l'Iraq. Qusto tema è stato via via abbandonato dagli sceneggatori, nella seconda stagione, l'elemento pubblico si concretizzava nella corsa per la candidatura alle presidenziali del senaore Robert McCallister, marito di Kitty, ma ormai non provoca alcun tipo di scontro in famiglia e verso la fine la storia della coppia comincia a concentrarsi sul desiderio di aternità frustrato di Kitty, lasciando il contenuto politico dello show a zero.

Sicuramente la tematica centrale è la famiglia, che viene approfondita e sviscerata, con alla base una teoria organica di nuovo modello familiare in grado di integrarsi con la società contemporanea senza sembrare anacronistico. Lo spettacolo mostra che le nuove forme familiari, da alcuni considerate un'aberrazione contemporanea, una distorsione della famiglia nucleare nata nell'800 con la borghesia, possano integrarsi in modo efficace all'interno di una forma di famiglia ancora più arcaica, una forma di famiglia allargata tipica della società contadina, in cui i figli rimangono in casa anche dopo essersi sposati, rimangono per l'appunto fratelli e sorelle e solo in un secondo momento, mariti, mogli, madri, padri o fidanzati.
I temi di attualità affrontati sono tanti: il tradimento, figli naturali e paternità, l'inseminazione artificiale, l'adozione, l'omosessualità, il divorzio, madri singol e lavoratrici, la droga sono solo i principali, quelli che ricorrono più spesso. Eppure il modello proposto è arcaico. Io trovo questa distonia di fondo affascinante.
Di fatto, i Walker non vanno d'accordo, ma nei momenti di difficoltà vera, si appoggiano incondizionatamente. Questo appoggio cieco è determinato da un concetto di famiglia intesa in senso olistico, per cui il valore del gruppo è superiore a quello della semplice somma dei singoli componenti. La famiglia si presenta come un'entità trascendentale, i Wolker esistono a prescindere dall'esistenza dei singoli membri, ciascuno di loro sente di appartenere a un'entità superiore, cui è dovuto un certo grado di fedeltà. Questo ha due conseguenze fondamentali, una positiva, l'altra meno. Cominciamo da quella negativa, perché ci piace fare i guasta feste... Ha un nome complicato ed è stata inventata da un sociologo Edward C. Banfield, ovvero familismo amorale, in due parole è quel fenomeno, tipico della struttura familiare contadina, per cui se scopri che tuo fratello ha ucciso un uomo non lo denunci, perché è tuo fratello. La famiglia si identifica come valore supremo, al di sopra dello Stato, della legalità o della giustizia. Quella positiva, ovviamente enfatizzata dal telefilm, è invece l'estrema tolleranza che potenzialmente una simile organizzazione può riservare ai suoi membri (ci tengo a sottolineare il potenzialmete, non sto sostenendo che queste famiglie quando erano diffuse erano tolleranti). La famiglia nucleare è formata, per definizione, da mamma, papà e figli. Non sono ammesse variazioni sul tema, al massimo i figli possono non esserci. Nella famiglia allargata il legame è un legame di appartenenza, per lo più basato sul sangue, ma non necessariamente (vedi il personaggio di Rebecca), per cui i suoi membri non sono tenuti a rispettare particolari codici di comportamento, per essere ammessi a farne parte. Nessuno viene rifiutato, tutti gli atti compiuti sono compresi o perdonati a seconda dei casi. Di fatto, i Wolker sono una reinterpratazione moderna di un modello familiare arcaico, in cui paradossalmente all'oppressione che lo caratterizzava, poiché rimaneva sotto la guida egemonica del capofamiglia, si sostituisce una nuova forma di libertà, che non sfocia nell'isolamento e nelle restrizioni tipiche della famiglia nucleare.
Il discorso può essere interpretato anche secondo la tradizionale triade della dialettica hegeliana. La famiglia tradizionale (quella contadina) è la tesi e fa perno sul concetto di appartenenza, l'antitesi è la famiglia nucleare, che contrappone all'appartenenza il concetto di autonomia e indipendenza, avendo però una definizione molto precisa e limitata. I Wolker sono infine la sintesi, in cui il concetto di autonomia viene superato e reinglobato, coniugato con quello iniziale di appartenenza.

La prima puntata di questa nuova stagione è spumeggiante. I nodi creati nelle ultime puntate della seconda stagione (che sono state un po' frettolose, risentendo sicuramento dello sciopero degli seneggiatori) vengono al pettine e ci regalano un paio di scene corali che sono sicuramente la cosa più bella di questo telefilm.



Il titolo Glass Houses fa riferimento alla villa a Laguna prestata a Kevin dal suo capo, favore di solito concesso ai futuri soci dello studio legale, in cui la famiglia Wolker si trova a passare il week end. E' anche metafora di quel che succede. I castelli di bugie che questa famiglia costruisce, in parte per pusillanimità in parte per proteggersi l'un l'altro, e che finiscono immancabilmente per essere scoperti, per crollare in modo disastroso. Tutti arrivano a Laguna nascondendo qualcosa e tutti verranno scoperti.

Per ulteriori informazioni sul telefilm prova a visitare:
  • il sito ufficiale della Abc, trovi cenni sui contenuti e soprattutto notizie aggiornatissime sulla messa in onda americana;
  • la voce di wikipedia, in inglese (molto più completo) o in italiano;
  • sul sitoIMDb, dove trovi tutti i dati tecnici a cui puoi essere interessato e le recensioni degli utenti;
  • Serialmente, ottimo sito italiano sui telefilm in lingua inglese, recensiti in contemporanea con la trasmissione in patria (U.S.A. o U.K.).
Per vedere le puntate in contemporanea con gli stati uniti:
  • sul sito Mininova vengono caricate tutte le nuove puntate man mano che vengono trasmesse (in genere tra lunedì sera e martedì mattina);
  • per i sottotitoli (in inglese) cercali su OpenSubtitle (sono un po' più lenti rispetto ai file video e meno regolari come pubblicazione).

giovedì 9 ottobre 2008

MAMMA MIA!

Mamma mia! è un film semplice e divertente. Un bel piacere.
Adattamento cinematografico di un musical di Broadway, narra una storia scarna: una ragazza (Sophie - Amanda Seyfried) che non ha mai conosciuto il padre invita alle sue nozze i tre uomini (Sam - Pierce Brosnan; Harry - Colin Firth; Bill - Stellan Skarsgård) con cui è uscita la madre (Donna - Meryl Streep) durante l'estate in cui è stata concepita.



E' un musical particolare. Gli americani ci hanno abituati negli ultimi anni a lavori fastosi, ricchi di comparse, con coreografie elaborate e spettacolari, scenografie ricercate e particolari, regie ai limiti del virtuosismo.
Qui invece il registro è completamente diverso. I balli sono semplici, anche nelle scene di massa ci sono poche acrobazie, la coordinazione non è perfetta, la regia è tranquilla, l'ambientazione bellissima sfrutta i paesaggi, ma soprattutto, i colori dell'isola greca in cui il film è stato girato, senza apparente artificio. La fotografia brillante rende alla perfezione la luce delle terre che si affacciano sul Mediterraneo.
Questa scelta registica ben precisa da un aura particolare alla pellicola, tutto sembra molto semplice e alla buona, come l'albergo gestito da Meryl Streep, come la vita che scorre in un piccolo paradiso terrestre isolato. Il risultato può convincere, ma può anche non piacere e il giudizio sulla godibilità del film resta in questo caso molto personale.

A me è piaciuto.
In primo luogo perchè l'ho trovato divertente. Anche la comicità è semplice, si asa sopattutto sul comico assoluto, su ciò che fa ridere non in riferimento a qualcos'altro, ma di per sè, la forma più grezza, istintuale e liberatoria dicomicità (alcune scene ono però da antologia).
Poi, mia è piaciuta la colonna sonora. Non sono una fan degli Abba, anzi... Però le canzoni erano perfettamente integrate nel racconto e tra il riarrangiamento sonoro e le performance dei vari interpreti, tutti ottimi, me le sono proprio goduta.
Terzo, Pierce Brosnan è simpatico. Di solito non lo tollero, forse perchè il primo film in cui l'ho visto da piccola è stato Mrs Doubtfire, in cui interpretava l'odioso Stu, invece qui mi sta proprio simpatico. La sua perormance è stata un po' criticata ed effettivamente la voce non è il massimo, però a mio avviso questo non stona con l'atmosfera generale del film.
Infine ha amato le due amiche di Donna, giunte sull'isola per le nozze della nipote putativa e interpretate dalle spumeggianti Julie Walters e Christine Baranski. Con la Streep, che come al solito è strepitosa, che a quasi sessant'anni canta e balla come una bambina, mettono in scena un'amicizia femminile forte e divertente.

Per coloro che amano gli Abba, i musical o Meryl Streep è un must see. Per tutti gli altri, il consiglio è quello di andarlo a vedere, senza aspettarsi nulla che ricordi Chicago o Moulin Rouge, ma lasciandosi andare alla semplicità, che costituisce la cifra stilistica del film.

GUARDA GLI ESTRATTI DI ALCUNE SCENE DEL FILM

martedì 7 ottobre 2008

MA PERCHE' NESSUNO VUOLE LA GALLINA

Il ministro Gelmini, mia compaesana, è una donna d'azione e quindi agisce.
Per sanare la catastrofica situazione della scuola italiana, che sforna ragazzi ignoranti come capre, la soluzione è risanare i bilanci, quindi tagli, di soldi investiti e di personale. Insomma è un po' come se voi incontraste per strada un vecchio amico e gli chiedeste come sta e lui invece di risponder "Bene, grazie", vi dicesse sorridendo "Ma vaffanculo. Comunque mi dovevi 5€".

Bisogna cominciare da piccoli, dalle elementari se possibile. Maestro unico e 30 per classe, seguendo il modello pedagogico mai più superato del maestro di Cuore di DeAmicis. Senza dimenticarsi delle medie, inferiori e superiori. I ragazzini asini, che non hanno voglia di studiare non saranno più costretti a studiare fino a 16 anni, ma potranno andare nelle scuole professionali. I pofessori sono troppi, quindi per un po' ne assumeremo pochissimi, diciamo 1 assunzione ogni 5 pensionamenti. Questa politica sicuramente ridarà nuova linfa alla classe insegnate, regalandogli quei giovani professori appassionati, competenti e poliglotti, che la Gelmini sogna per i nostri studenti. Già che ci siamo a questo punto possiamo chiudere il Siss, fabbrica di precari mangiasoldi. E poco importa se in questo modo a rapportarsi con ragazzini che hanno dagli 11 ai 19 anni saranno essenzialmente vecchie carampane, che ormai hanno solo una pallida idea del mondo in cui si muovono questi marziani maleducati.
[Un inciso personale, alcune vecchie carampane sono state tra i migliori professori che abbia mai avuto, persone per le quali provo una sincera ammirazione intellettuale e umana. Ciò non toglie che ad un certo punto il divario generazionale diventi incolmabile. I vecchi professori possono affascinare e istruire gli studenti, ma non capiscono più chi si trovano davanti. Ad un certo punto gli studenti diventano marziani. Da qui l'opportunità di un collegio docenti il più eterogeneo possibile dal punto di vista anagrafico.]
Per l'università il discorso è analogo. Secondo l'onorevole ministro i tagli sono necessari perché un sistema che spende il 90% delle proprie risorse economiche in stipendi non è in grado di investire, rinnovarsi e migliorare. Nel paese in Europa che spende meno per l'università e la ricerca, la risposta ai problemi finanziari è quella di spendere ancora meno. Una logica ferrea sostiene questa tesi. Certo il ministro ci tiene a sottolineare che alla ricerca non saranno tolti fondi (solo personale?), che le università potranno convertirsi in fondazioni private (chi investirà, a fondo perduto, nella ricerca di base, le cui applicazioni sono tanto innovative quanto a lungo termine e incerte?), ma soprattutto le università potranno spendere meno, ma saranno libere di spendere meglio (questa battuta l'ha letta sull'Antologia del buon umore della Settimana enigmistica?).

Si potrebbe pensare che queste decisioni sottendano a scasa lungimiranza. A una filosofia del qui e ora tipica dell'arte di arrangiarsi, che tanto caratterizza lo stereotipo degli italiani all'estero. Sacrificare un settore il cui funzionamento non determina un immediato miglioramento della situazione economica, può essere un palliativo efficace, che ridà un po' di respiro in una situazione di difficoltà, ma sicuramente non è una cura definitiva, qualcuno potrebbe addirittura pensare che spiani la strada alla catastrofe.

Secondo me però, in Italia, il problema è in realtà diverso. La facilità con cui tutti i governi (soprattutto quelli di destra ma anche gli altri) sacrifichi il settore dell'istruzione e della ricerca, dipende dalla visione che la nostra società ha di sè e dal ruolo che attribuisce alla cultura.
La Cultura, intesa non in senso lato, ma come visione sistematica della realtà in cui essa stessa è immersa, può essere suddivisa in due branche principali, quella classico-umanistica, cui fanno riferimento tutte le rappresentazioni artistiche, e quella scientifico-empirica. C'è poi un terzo punto di vista, intermedio e che tradizionalmente viene riferito alla cultura classica, che sono le cosiddette scienze umane, capostipite la storia.
Generalmente è opinione comune che la Vera cultura sia quella classica. Un letterato è unanimemente considerato una persona colta e nessuno si stupisce se non è in grado di risolvere una disequazione o se non sa cos'è un mitocondrio. Uno scenziato è considerato colto se è in grado di parlare di arte, letteratura o teatro. E' come se nell'opinione comune la cultura scientifica fosse una cultura di serie B.
Inoltre la cultura classica, pur essendo considerata la cultura per eccellenza, è comunque vista come qualcosa di velleitario e sacrificabile. Alla fin fine un quadro è una superficie colorata, un libro un po' di carta con dei segni neri sopra, un film un passatempo. La cosa veramente importante è avere il pane in tavola (e se possibile il Cayenne in garage).
Ovviamente questo discredito sulla cultura di serie A, getta quella di serie B nel baratro. La ricerca scentifica (e non solo) è vista in Italia come un abbellimento, il fiore all'occhiello di un sistema già altrimenti funzionante. Non come la base da cui partire per renddere il sistema funzionante. Per fare un esempio concreto, se la società (o un'industruia) è una casa, la cultura classica e la ricerca scientifica sono viste come l'intonaco alle pareti, non come le fondamenta. L'impressione è che in generale si pensi: "Se non investiamo in ricerca non vinceremo il Nobel, pazzienza..."

E' palese che in tema di istruzione e cultura in Italia, all'annoso dilemma meglio un uovo oggi o una gallina domani, si risponda sempre con l'uovo. La perplessità resta sul fatto se questa scielta sia dettata dall'incapacità di aspettare o dall'ignoranza sui possibili (anzi quasi sicuri) sviluppi dell'uovo. Io propendo per la seconda.
Eppure la dissociazione tra cultura e società è un tratto distintivo delle civiltà in decadenza. Una società sana e forte è in grado di sviluppare una visione di sè critica ed autoriflessiva, di integrare le conquiste nei diversi ambiti del sapere e concretizzarle in avanzamento tecnologico e sociale. La Cultura (intesa nelle sue tre declinazioni) è le fondamenta della società e va a costruire il substrato indispensabile per il suo progresso.

domenica 5 ottobre 2008

INTERVISTA A FONTANA

Volevo segnalare a chi fosse interessato questa bella intervista a Tom Fontana (ideatore e sceneggiatore di Oz).
L'articolo è incentrato sulla coppia Beecher/Keller e gli aspetti trattati sono principalmente due: da un lato l'evoluzione della psicologia dei personaggi e della loro relazione, dall'altro l'accoglienza positiva ricevuta da questa story-line da parte sia del pubblico sia della troup, nonostante il contenuto omosessuale (tenete presente che lo show è stato trasmesso dal 1997 al 2003, prima di Will&Grace o Queer as Folk, inoltre l'audience a cui era indirizzato erano essenzialmente maschi eterosessuali).

giovedì 2 ottobre 2008

13 MOTIVI IN ORDINE SPARSO PER AMARE GLI INGLESI


1- Perché il mio primo morosino era inglese e ci siamo amati tanto.
2- Perché quando piove e la Manica non può essere
attravarsata, dicono: "Il continente è isolato".
3- Perché hanno inventato il sistema sanitario nazionale.
4- Perché hanno inventato lo stato di diritto.
5- Per le loro commedie (da Full monty a Saving Grace, passando per tutte le altre).
6- Per il the delle 5, rigorosamente con latte e senza zucchero.
7- Per la musica, soprattutto negli anni '60-'70. The Beatles, Pink Floyd, Eric Clapton, The Rolling Stones, Led Zeppelin, The Who e i Queen.
8- Per la letteratura in genere, sopratutto quella dell'8-900. Virginia Woolf e Thomas Eliot.
9- Per la regina Elisabetta II, che è sopravvissuta a Diana.
10- Perché pur avendo perso un impero non sono una nazione in decadenza.
11- Perché se Gandhi è riuscito nella sua rivoluzione non violenta è anche merito loro.
12- Per i telefilm, che hanno un non so che di British. Blackadder, Doctor Who, Torchwood, QAF(UK), ...
13- Perché a fronte di questi pregi, hanno solo due grandi difetti (che li rendono l'opposto dell'Italiano medio): la pulizia e il cibo.

mercoledì 1 ottobre 2008

LA SAGGEZZA ALTRUI

La bambina filosofica è un personaggio creato da Vanna Vinci. Una bambna cinica, irriverente, caustica che guarda disincantata il mondo che la circonda . E' irriverente, praticamente geniale. Le sue vignette sono state raccolte in due libri editi dalla Kappa Edizioni assolutamente irresistibili.

La bambina filosofica - pillole di saggezza (altrui) è stato pubblicato a fine 2007 e raccoglie 136 vignette che hanno per protagonista la bambina filosofica e la sua interpretazione di citazioni celebri. Non bello come gli altri, ma comunque gustoso.

Ecco tre esempi che mi sono piaciuti particolarmente: