venerdì 16 gennaio 2009

CapaRezza - Habemus Capa

Habemus Capa è il terzo album del repper pugliese CapaRezza, uscito nel 2006. Nella prima traccia CapaRezza "muore", come viene teorizzato alla fine del disco precedente, per poi vivere una vita diversa in ogni traccia, fino alla resurrezione e rinascita nell'ultima traccia Habemus Capa.
Nelle intenzioni iniziali del cantante l'album doveva essere una rilettura della Divina Commedia, alla luce della società odierna, in cui ogni canzone avrebbe mostrato una particolare faccia della società e il contrappasso ad essa legato. L'idea è stata poi abbandonata, CapaRezza ha infatti dichiarato di aver scoperto come fosse difficile trovare un contrappasso convincente per ogni forma della società che intendeva criticare.

Tre, tra le 19 tracce che compongono il disco, hanno testi particolarmente interessanti:

4. Gli insetti del potere
Carrellata di usi e malcostumi del nostro tempo, i cui colpevoli sono rappresentati sotto forma di insetti fastidiosi e nocivi.




Il ragno sa bene che si va al podere con schede firmate da prede incollate alle tele, ci sa fare, la vespa gli concede l'alveare: "Abbiate fede, le cose stanno per cambiare", vaneggia, vive in una reggia e cicaleggia ad oltranza comizi della sostanza di una scoreggia, mostra cimici, cita saggi e si pavoneggia, noi scarafaggi all'oscuro di ciò che maneggia, si ribella la formica rossa che rissa, con la nera che la manganella quando passa, come un fuco la sbattono in cella se scassa, specie se ha la cresta e non l'abbassa, la mosca verde, ebbra di merde, si perde spesso tra le stronzate del congresso, scarica le mosche tze tze nel cesso che nessuno può stare nel soggiorno senza permesso.

Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel sedere.
Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel...

Del podere sono insetti inetti per molti aspetti asettici manicaretti per i rettili, chiusi in parlamenti come tarli nei cassetti, talmente assenti che li prendi per suppellettili, hanno vite piatte come blatte, piattole nelle patte di notti con lucciole nelle bettole, sparano sciami di frottole, ma nascondono le pallottole come zecche tra le setole. Come i coleotteri fanno i brillanti, seducono amanti mantidi con manti di diamanti, e i grilli, lucidi cantanti d'idilli, ammutoliti da insetticidi epuranti di bruchi benestanti, che pagano crisalidi per ali di farfalla, ma restano ripugnanti. Alibi da libellule stagnanti che andando avanti fanno più ammutinati che nel Bounty.

Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel sedere.
Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel...

Edizione straordinaria del podere della seraaaa...
Vedova nera piange per l'ape guerriera, licenziata in tronco la termite si dispera, millepiedi danno calci in culo alla frontiera, l'acaro ride perchè il mondo è una polveriera. La fanfara anticipa il corteo eccitato come una zanzara con il neon, imbizzarriti come tafani su cavalli da rodeo volano paroloni che nemmeno a Scarabeo. E lui "Marameo!", non li ha cagati, pensa al suo team di coccinelle che eccelle nei risultati, certi grattacapi noiosi li affida a pidocchiosi avvocati che ragni dal buco ne hanno cavati, quindi c'è chi lo vuole sottoterra lombrico, chi gli piazzerebbe un bombo sull'ombelico, chi come una lumaca se lo suca e si accontenta di dargli una cavallettata sulla nuca!

Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel sedere.
Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a vedere, tutto normale ti sono entrati nel...
Vieni a vedere su vieni a vedere i meravigliosi insetti del podere e se ti chini, ma non riesci a...
tutto normale ti sono entrati nel...
Ma vaffanc...


9.La mia parte intollerante
L'isolamento, il disagio, di un ragazzino diverso, non integrato nel gruppo di coetanei. Come l'astio e la derisione trasformino le persone che ne sono oggetto, che pian piano si adeguano all'immagine che il mondo esterno ostile gli rimanda, slatentizzando un'ostilità e una violenza, che in un altro contesto, migliore, sarebbe magari rimasta sotto controllo tutta la vita...



3° B di un I.T.C. Una classe di classici figli di.
Ho dubbi amletici tipici dei 16:
essere o non essere patetici.
Eh si, ho gli occhiali spessi, vedessi..
amici che spesso mi chiamano Nessy,
indefessi mi pressano come uno stencil..
Bud Spencer e Terence Hill repressi,
con grossi limiti ma imbottiti di bicipiti
da divi che invidi, vengono i brividi
se per fare i fighi lasciano lividi.

Non vivo di pallone,
non parlo di figone,
non indosso vesti buone,
quindi sono fuori da ogni discussione.

No, non mi conoscono ma tirano
le loro nocche sul mio profilo da Cyrano,

se sei violento tutti qua dentro ti stimano,
se sei mite di te ridono
come di Totò,

però chi è mansueto come me sa che
quando le palle si fanno cubiche,

come un kamikaze che si fa di sakè
metto a fuoco intorno a me.


Trovo molto interessante
la mia parte intollerante
che mi rende rivoltante
tutta questa bella gente


Affianco al mio banco un hippoppettaro
sniffa polvere da sparo,
dice che un tipo è capace per quanti buchi ha nel torace,
lo capisco ma preferisco Karol
a dischi di artisti muscolosi,
orgogliosi dei loro trascorsi malavitosi,
vanitosi ripresi con pose da bellicosi
mentre io sono fiacco ed ho la mononucleosi,
studio in una classe di rissosi
eccitati dai globuli rossi manco fossero Bela Lugosi.
Tieni presente
che sono commosso cerebralmente
da gesti eccessivamente affettuosi.

A 16 anni le opzioni sono 2
visto che o diventi pugile
o diventi come me che sono debole,
che non ho regole,
che ho roba demodè,
che detesto il chiché
dell’uomo che non deve chiedere mai,
dato che se non chiedi non sai,
dato che adoro Wharol e Wilde,
dato che se mi cerchi mi troverai nel viavai di un gay pride,
ma sappi che se mi provocherai sono guai,
Dottor Jackill diventa Mr Hide
e ti ammazza stecchito col Raid.


Trovo molto interessante
la mia parte intollerante
che mi rende rivoltante
tutta questa bella gente


Cari professori miei,
io vorrei
che in giro ci fossero
meno bulli del cazzo e più gay,

più dreadlock e meno monclair,
più Stratocaster e meno DJ,
chiama la strega di Blair
che ho un progetto in mente:
rimanere sempre adolescente.
Io sono molto calmo ma nella mente
ho un virus latente
incline ad azioni violente.
Si sente sempre più spesso
che sono un pazzo depresso.

Meglio depressi che stronzi
del tipo “Me ne fotto” ,
perché non dicono “Io mi interesso”?

che si inculino un cipresso,
dunque, tanto il mio destino è stare solo con chiunque.

Alle bestie regalerò i miei sorrisi
come Francesco d’Assisi e Pippi Calzelunghe


Trovo molto interessante
la mia parte intollerante
che mi rende rivoltante
tutta questa bella gente


10. Inno verdano
Non ci sono riferementi specifici alla Lega Nord, ma qui Caparezza ritrae convinzioni e deliri di un fervente secessionista e non manca di sottolinearne anche la confusione, lo Stato Verdano è sognato da un pugliese, il delirio miope e xenofobo della nostra società è tale da spingere coloro che fino a pochi anni fa erano oggetto di denigrazione a unirsi a coloro che li denigravano per inveire contro categorie temute e, in realtà, ancora più deboli... Compare, come neologismo, l'espressione: "Ma che cosa sta seccedendo?"



'Imbraccia il fucil, prepara il cannòn, difendi il verdano dai riccioli d'or
Espelli il negròn, inforca il terròn, e servi il tuo popolo con fulgido amor.’


Anche se sono del Gargano
sogno di diventare verdano,
mamma, asciugati le lacrime
porto le mie natiche
in fabbriche che non abbiamo.

Mollami la mano, dico, mollami la mano,
che da quando sono nato bramo lo stato verdano,
no, non amo ciò che è sotto il mio meridiano,
da piccolo odiavo l’inquilino del primo piano.
Sul banco tracciavo linee di confine,
di Raykard e Gullit niente figurine,
bambini e bambine in cortile,
io verde di bile
col Monopoli mettevo in prigione le mie pedine.
Bene, sto bene nel mio ruolo,
volo,
non sono solo,
siamo uno stuolo.
La Verdania chiama “All’armi!”,
mi arruolo,
con la mia divisa cetriolo io:


VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UNA BANDIERA SECESSIONISTA
UNA FIDANZATA SECESSIONISTA CON CUI FARE L’AMORE SECESSIONISTA
UN APPARTEMENTO SECESSIONISTA CON ARREDAMENTO SECESSIONISTA
RACCOLTA DI RIFIUTI SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO?


‘Noi marcerem verso Roma ladrona perché chi va a Roma prende la poltrona.’

All’inizio quel tizio
che s’attizza al comizio
pare un alcolista alla festa di San Patrizio,
parla da un orifizio
sporco di pregiudizio,
pubblico in prestito dal museo egizio.
Ora capisco quanto aveva ragione,
ora che sono soldato di stato senza meridione,
ora che è finita la carta del cesso,
ma fa lo stesso,
tanto ci ho messo la costituzione.
Ora che la mia ambizione è fare la pulizia,
primaverile o etnica che sia,
la farò,
il manico ce l’ho duro perciò
scoperò dove si può
per il potere dell’ampolla nel Po.
Il popolo verdano smania
per la separazione dall’Italia che dilania.
E se cade il muro in Germania
chi se ne frega io lo innalzo in Verdania dato che…


VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UNA BANDIERA SECESSIONISTA
UNA FIDANZATA SECESSIONISTA CON CUI FARE L’AMORE SECESSIONISTA
UN APPARTEMENTO SECESSIONISTA CON ARREDAMENTO SECESSIONISTA
RACCOLTA DI RIFIUTI SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO?


‘Conquisteremo la Rai lottizzata per sistemare i nostri direttori di testata.’

Io voglio diventare un verdano avvinazzato,
sputare parlando un italiano stentato.
Io, servitore di uno stato
dove chi non è come me viene discriminato.
Voglio sbandierare commosso
un tricolore senza bianco, né rosso.
Voglio lodare il deputato esaltato,
che vuole l’immigrato umiliato e percosso .
Voglio denigrare le prostitute,
disinfettando i treni dove sono sedute.
Questione di cute su cui non si discute
sono puro come l’aria, tutta salute.
Voglio giurare fedeltà al senatùr,
voglio vendicare la mia Pearl Harbour.
Roba da fare rivoltare nella tomba
Gaetano Salvemini ed il conte di Cavour.
Allora fate come me:
Tutti in Verdania. Italiani: Tutti in Verdania.
Ottomani: Tutti in Verdania.
Venusiani: Tutti in Verdania.
Andini e Atzechi: Tutti in Verdania.
Kazachi ed Uzbechi: Tutti in Verdania.
Arditi e Galati: Tutti in Verdania,
dove si lavora si guadagna e si magna!


VOGLIO UNA VERDANIA SECESSIONISTA, CON UNA BANDIERA SECESSIONISTA
UNA FIDANZATA SECESSIONISTA CON CUI FARE L’AMORE SECESSIONISTA
UN APPARTEMENTO SECESSIONISTA CON ARREDAMENTO SECESSIONISTA
RACCOLTA DI RIFIUTI SECESSIONISTA, MA CHE COSA STA SECCEDENDO?


'Imbraccia il fucil, prepara il cannòn, difendi il verdano dai riccioli d'or
Espelli il negròn, inforca il terròn
inforca il terròn
inforca il terròn
inforca il...

Nessun commento: